giovedì 20 dicembre 2007

Riforma sull’OCM vino: Bruxelles ha definito il testo

Angelo Zucchi: «Luci ed ombre, ma dato il contesto è un risultato positivo»

Alla fine Bruxelles ha parlato. L’Organizzazione Comune del Mercato (OCM) del vino è stata riformata, anche con il voto dell’Italia, seppure con qualche rinuncia rispetto alle aspettative iniziali.

Dall’esito della trattativa sulla riforma dell'OCM vino «risulta evidente il serrato confronto svoltosi in seno al Consiglio dei Ministri europeo» afferma l’On. Angelo Zucchi, Capogruppo del PD-Ulivo in Commissione Agricoltura «essa infatti propone un quadro di luci ed ombre; tuttavia il Governo italiano ha svolto un ruolo di primo piano nella trattativa, strappando un risultato che dato il contesto (20 su 27 Paesi a favore del mantenimento dello zuccheraggio) non possiamo che giudicare positivamente. Positivo è il risultato della riduzione degli ettari da estirpare dai 400.000 della proposta iniziale ai 175.000 attuali, così come le norme di salvaguardia per i territori montani o delle isole con produzioni vitivinicole, positivo è l'accompagnamento e la definizione di un periodo transitorio per quanto riguarda le distillazioni di crisi e dei sottoprodotti, mentre un punto negativo, seppur attenuato rispetto all'esistente, è rappresentato dal mantenimento dell'arricchimento dei vini attraverso lo zuccheraggio. Positiva appare la norma sull’enveloppe nazionali che introduce una importante flessibilità nel sistema. Una riflessione più attenta – conclude Zucchi – potremmo compierla attraverso una valutazione più approfondita del testo quando sarà definitivamente disponibile, anche se ci sembra di dovere riconoscere al governo di aver svolto la propria parte nella valorizzazione del sistema vitivinicolo nazionale».

I principali punti della riforma dell’OCM vino, approvata dal consiglio agricoltura dell’Unione europea, riguardano:

- i fondi e le azioni che singolarmente i paesi potranno autonomamente svolgere (enveloppe nazionali) e che saranno rivolte essenzialmente alla promozione nei paesi terzi, alla ristrutturazione e riconversione dei vigneti, alla modernizzazione del sistema di produzione, all’ innovazione, al sostegno per la vendemmia verde ed alle nuove misure per la gestione delle crisi;

- le risorse trasferite allo sviluppo rurale e che dovranno essere destinate alle regioni viticole per favorire l'insediamento dei giovani agricoltori, per il miglioramento del marketing, per la formazione, per il sostegno alle organizzazioni dei produttori, a supportare le attività di mantenimento dell’ambiente e del paesaggio, ad accompagnare forme di prepensionamento nel comparto;

- i diritti di reimpianto che decadranno dal 2015, con la possibilità di mantenerli a livello nazionale fino al 2018;

- la distillazione di crisi che sarà limitata a quattro anni a discrezione degli stati membri fino alla fine del 2012-2013, e le cui risorse disponibili saranno limitate rispetto a quelle stanziate nell’enveloppe nazionale del 20% il primo anno, del 15% nel secondo, del 10% nel terzo e del 5% nel quarto. La distillazione dell'alcool potabile sarà eliminata nell'arco di quattro anni.

- il pagamento unico il cui disaccoppiato del contributo sarà a discrezione degli stati membri e rivolto a tutti i produttori che espiantano le vigne;

- il programma di espianto, che sarà volontario, durerà tre anni ed interesserà un'area totale di 175 mila ettari;

- le nuove pratiche enologiche la cui decisione di modificare quelle esistenti è affidata alla commissione, che dovrà valutare nell’ambito delle pratiche enologiche accettate dall'OIV;

- l’etichettatura partendo dalla considerazione che i vini di qualità dell' UE sarà basato su igp e dop. Le politiche di qualità, ben consolidate a livello nazionale, saranno salvaguardate. L'etichettatura sarà più semplice e consentirà anche ai vini da tavola di indicare varietà ed annata sull'etichetta;

- lo zuccheraggio che continuerà ad essere permesso, anche se i livelli massimi di arricchimento con zucchero o mosto saranno ridotti;

- l’aiuto ai mosti che potrà essere pagato, nella sua forma attuale, per 4 anni. Dopo il periodo transitorio, la spesa per l'aiuto ai mosti sarà trasformata in pagamento disaccoppiato ai produttori di vino.

«Si tratta di un accordo migliorativo rispetto alla prospettiva iniziale aumentano significativamente le risorse per l’Italia» ha affermato il Ministro dell’agricoltura Paolo De Castro «e vengono introdotte importanti misure per rafforzare la capacità competitiva delle imprese e aumentare le capacità penetrative nei mercati internazionali».

Dal canto suo, il commissario europeo Mariann Fischer Boel, ha ammesso che il compromesso raggiunto «non è esattamente quello che avrei auspicato, ma ho dovuto tener conto delle esigenze degli stati membri», facendo esplicito riferimento al mantenimento dello zuccheraggio, che veniva abolito nella versione originale della proposta della commissione. Fischer Boel si è detta comunque convinta che «in occasione della revisione del funzionamento della riforma, nel 2012-2013, sarà evidente che il 19 dicembre 2007 abbiamo fatto la scelta giusta».

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